Amo questo Schiaccianoci.
Mi riporta indietro nel tempo, in una fredda serata di dicembre, in un vecchio teatro del centro, in un palco di velluto dove c'eravamo solo io e te. Un balletto ed una musica che ci rimbalzava nel cuore, mentre i ballerini danzavano la leggerezza della gioventù che avevamo nell'animo.
La felicità di camminare mano nella mano in una Firenze deserta la Vigilia di Natale, attraverso strade illuminate solo da poche luci, verso Santa Croce, rischiarata dalla luna d'inverno e verso un futuro che poteva essere tutto ed il contrario di tutto. Ma sempre insieme.
Le splendide musiche di Tchaikovsky sono ispirate ad un racconto di Hoffmann:
È la Vigilia di Natale e Clara, festeggia assieme alla sua famiglia. Suo padre dà una grande festa a cui invita anche "zio" Drosselmeyer, un simpatico fabbricante di giocattoli, che le regala uno schiaccianoci di legno. A tarda sera, Clara, stanca per le danze della serata, si addormenta sul letto e inizia a sognare. È mezzanotte, e tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l'albero di Natale, i giocattoli... e soprattutto una miriade di topi che cercano di rubarle lo schiaccianoci. Clara tenta di cacciarli, quando lo Schiaccianoci si anima e partecipa alla battaglia con i suoi soldatini... Alla fine, rimangono solo lui e il Re Topo, e Clara, per salvare il suo Schiaccianoci, prende la sua ciabatta e la lancia addosso al Re dei Topi, mentre lo Schiaccianoci lo sconfigge. Ed ecco che lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe, e Clara lo segue in un viaggio fantastico nel Regno dei Dolci, fra foreste innevate e castelli, fra fate e splendide danze. L'ultimo valzer ed il sogno finisce. Al risveglio, mentre si fa giorno, Clara ripensa al proprio magico sogno abbracciando il suo Schiaccianoci.